Pubblicato su HSOA Journal of Community Medicine and Public Health Care lo studio sui pazienti affetti da Talassemia Major dal titolo “Trattamenti osteopatici nei pazienti adulti con emoglobinopatie: una coorte di studio per la valutazione del dolore e della qualità della vita” realizzato dal gruppo di Osteopati Pediatrici formati SIOP in forza all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Un traguardo importante e meritato per il gruppo di osteopati guidati da Tommaso Ferroni che dal 2009 ha introdotto con successo la pratica osteopatica all’interno dell’ospedale pediatrico fiorentino e che oggi può fregiarsi meritatamente di questa pubblicazione sul giornale dell’Herald Scholarly Open Access, famosa casa editrice statunitense leader a livello internazionale nel campo delle scienze per la pubblicazione di articoli di alta qualità.

“Attraverso questo lavoro abbiamo ribadito l’importanza del trattamento manipolativo osteopatico nella gestione del dolore e nel sostegno delle pratiche di vita quotidiana per i pazienti affetti da Talassemia Major – spiega Tommaso Ferroni – una popolazione di pazienti che in day hospital afferisce all’ospedale pediatrico Meyer per le trasfusioni regolari fin dall’età pediatrica sino all’età adulta”.

Lo studio condotto dal 13 novembre 2015 al 1 ottobre 2017 nasce dall’intuizione del dottor Tommaso Casini, Dirigente Medico dell’UO di Oncoematologia pediatrica Meyer, di potersi avvalere della consulenza osteopatica per sostenere la salute dei pazienti con Talassemia, per alleviarne il dolore e migliorare la qualità della vita. Fu così che Tommaso Ferroni e Barbara Vanoli, osteopati all’ospedale pediatrico, iniziarono a trattare i pazienti durante i frequenti momenti di ricovero per le trasfusioni di sangue. Di lì a poco nacque il progetto di uno studio scientifico dall’idea di una studentessa in infermieristica pediatrica, Sara Zitelli, che riconobbe nell’osteopatia un possibile aiuto. Lo studio venne chiamato “Ostenuta” e fu coordinato dal dottor Daniele Ciofi, responsabile del coordinamento infermieristico, e dalla dottoressa Florinda Fracchiolla del gruppo degli Osteopati del Meyer.

Positivo l’esito della ricerca che – sebbene sia stata condotta su un gruppo di soli 8 pazienti – ha confermatol’efficacia del trattamento manipolativo osteopatico nella diminuzione del dolore nei pazienti talassemici che frequentemente presentano problemi muscoloscheletrici e osteoarticolari come l’ingrossamento dello splancnocranio, deformità della colonna vertebrale, compressione dei nervi periferici, fratture, perdita di massa ossea, mialgie, ecc..

I trattamenti sono stati svolti con una cadenza di una volta a settimana per le prime due settimane e ogni 15 giorni per le tre settimane successive. I dati relativi alla media del dolore percepito sono stati rilevati all’inizio e alla fine del periodo, riscontrando infatti una netta riduzione per ogni paziente.

“È con molto piacere che sottolineo l’importanza di questo lavoro – afferma il dottor Tommaso Casini dell’UO di Oncoematologia pediatrica Meyer – che apre la strada ad ulteriori approfondimenti: il sintomo dolore nei pazienti talassemici davvero è quanto maggiormente impatta su qualità di vita e relazioni. Sondare e sviluppare nuove strade che sembrano efficaci nel recare loro sollievo credo sia doveroso e necessario”.

L’incontro con i pazienti talassemici è stato un momento di crescita e collaborazione sinergica per il team di osteopati pediatrici diretti dal dottor Ferroni. Lo studio ha messo in evidenza i benefici che l’osteopatia può offrire a questi pazienti, aprendo così una riflessione sulla possibilità di includere nell’équipe oncoematologica la figura dell’osteopata, in linea con la necessità di affrontare la gestione di patologie complesse in un contesto multidisciplinare.

“Il nostro auspicio – conclude l’osteopata Ferroni è quello di poter continuare ad elaborare a portare avanti progetti di ricerca in ambito osteopatico. La Scuola Italiana di Osteopatia Pediatrica ci permette di entrare sempre più in profondità nei rapporti con i vari dipartimenti e Unità Operative dando luogo a un continuo scambio dal punto di vista didattico e delle ipotesi di razionale del trattamento osteopatico nei vari settori dell’ospedale pediatrico Meyer, consentendoci di avviare ipotesi di progetti di studio ai quali speriamo di dare continuità”. 

“Un grande plauso va alla collega Barbara Vanoli che si è dedicata alla parte esecutiva del progetto mettendo a disposizione la sua professionalità per trattare i pazienti con continuità, a Daniele Ciofi che ci ha diretto, così come alla collega Florinda Fracchiolla nella raccolta ed elaborazione dati, grazie alla cui tenacia siamo riusciti ad avere questo riconoscimento”.

 

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