Sistema Linfatico e Immunitario: La regolazione dell’infiammazione

In caso di flogosi, gli interstizi del tessuto infiammato si riempiono di proteine plasmatiche e di liquido a causa della vasodilatazione e dell’aumento della permeabilità dei capillari. Ciò porta a un accumulo di globuli rossi nello spazio metaplasmatico, con seguente aumento della viscosità locale. Si ha quindi il rischio di una stasi nei capillari e nelle venule (Movat e Wasi 1985), con relativo rallentamento di afflusso di anticorpi, necessari per concludere la flogosi, e nutrienti, essenziali per favorire l’attività cellulare (Happel et al. 2013).

Il sistema Linfatico, grazie alla sua opera di drenaggio, è a tutti gli effetti un elemento centrale per la regolazione dell’infiammazione (Heppel et al. 2013), anche perché contribuisce alla rimozione e/0 un’attivazione di varie sostanze endogene che regolano la permeabilità dei capillari.

Affinché la pressione osmotica interstiziale nel tessuto infiammato ritorni alla normalità, è necessario che siano rimosse tutte le sostanze osmoticamente attive. Tra queste vi sono proteine che non riescono a rientrare nella circolazione venosa anche quando la permeabilità è massima. Ne consegue che, anche in questo caso, il drenaggio linfatico è determinante per il ripristino di una corretta fisiologia (Heppel et al. 2013).

La risposta immunitaria e linfatica a livello locale

L’infiammazione provoca una risposta sia zonale che sistemica.

Localmente, i mediatori chemiotattici guidano i neutrofili e i monoliti verso l’area infiammata. I neutrofili rilasciano nello spazio interstiziale enzimi in grado di distruggere i batteri, ma possono diventare responsabili del danneggiamento tissutale. Per ridurre tali effetti agiscono in modo combinato i macrofagi e il SL. La linfa che giunge dal tessuto infiammato presenta elevate concentrazioni di prostaglandine e leucotrieni infiammatori, evidenziando l’importanza del SL nel controllo della flogosi.

Durante la fase acuta, le citochine infiammatorie l’essudato locale iper-attivano i fibroblasti. Il processo di riparazione tissutale avviene quando termina la fase infiammatoria e necessita che il SL dreni continuamente il tessuto infiammato, portando via l’essudato presente nell’interstizio con i vari mediatori flogistici. Se tale meccanismo di pulizia locale non avviene in modo corretto, i fibroblasti rimangono attivi, con conseguente comparsa di cicatrici e fibrosi locale. I processi infiammatori cronici riducono drammaticamente la frequenza e la propulsione linfatica.

secondo alcuni autori, questo sembra un meccanismo per prevenire la diffusione delle infezioni, delle infiammazioni, di agenti patogeni e di cellule tumorali nelle regioni pre-linfonodali.

La risposta immunitaria e linfatica  a livello sistemico

La stasi linfatica e il linfedema sono favoriti dallo sbilanciamento del sistema immunitario sul circuito Th2 che , oltre a favorire le allergie, inibisce il funzionamento linfatico e favorisce la fibrosi locale (Savetsky et al. 2015). La risposta immunitaria continua, poi, con l’attivazione dei linfociti T e B sia negli organi linfoidi sia nei linfonodi.

Le cellule immunitarie presenti all’interno dei vasi linfatici sono guidate da innumerevoli molecole come le chemiochine. Queste ultime possono modulare le funzioni delle cellule dendritiche, presentare l’antigene ai linfociti T, esprimere citochine immunoregolatrici e ricevere segnali da queste, regolare in modo attivo il trasporto dei soluti in base ai segnali infiammatori, rilasciare ossido nitrico per regolare il flusso linfatico (Schander et al. 2013).

La mancanza di un efficace drenaggio pare il prerequisito per lo sviluppo di organi linfoidi terziari (TLO). Il conseguente sbilanciamento immunitario che ne deriva è uno dei meccanismi che favorisce la linfangiogenesi , ossia la crescita di nuovi vasi linfatici. Questo meccanismo negli ultimi anni è particolarmente studiato dai ricercatori poiché può favorire la sviluppo di varie patologie e, in particolare modo di tumori e metastasi (Pereira et al. 2015).

Il processo di formazione dei TLO è particolarmente attivo nelle infiammazioni croniche, quando si attiva il circuito Th17 (Shin e Lee 2014). Se però Il SL è ben in equilibrio, il circuito Th2 ha un importante ruolo regolatorio poiché diminuisce le fibrosi (Savetsky et al. 2015)

 

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