Lo studio è stato presentato a Firenze, al Congresso Internazionale di Osteopatia “Verso un’integrazione fra medicine

Introduzione

L’obiettivo di questo lavoro è quello di valutare se il trattamento osteopatico può essere considerato una valida terapia per la pubalgia cronica. A tale scopo abbiamo deciso di fare un confronto con uno studio pilota eseguito da Holmich et all. descritto nell’articolo “Effectiveness of active physical training as treatment for long-standing adductor-related groin pain in atlete: randomised trial” : in questo studio vengono confrontati i risultati di un programma di trattamento di fisioterapia classica (senza esercizi attivi) rispetto ad un training attivo mettendo in evidenza la maggior efficacia di quest’ultimo.

Materiale e metodi

Adottando gli stessi criteri di inclusione sono stati valutati 24 pazienti di età compresa fra i 19 e i 36 anni dal punto di vista osteopatico rilevando per ciascuno le disfunzioni presenti. Durante la fase di valutazione iniziale è stata anche indagata la presenza di alcune particolari caratteristiche morfologiche e funzionali ( cicatrici, piede piatto, ginocchio recurvato, eterometrie vere, ecc.) al fine di tentare di verificare un’eventuale correlazione fra l’insorgenza della pubalgia e la presenza di queste peculiarità.
Successivamente, tutti gli atleti sono stati trattati per 6 volte nell’arco di 2 mesi circa senza essere sospesi dall’attività sportiva.
Ad ogni trattamento agli atleti sono state somministrate le stesse scale di valutazione utilizzate nello studio di riferimento: VASa riposo e in attività, presenza di dolore alla palpazione del pube, dolore al test di resistenza e dolore dopo lo sport. Come outcome finale sono stati valutati la qualità del ritorno all’attività sportiva (con o senza dolore) ed il livello delle prestazioni.

Risultati

E’ stata eseguita un’analisi descrittiva dei dati da cui è emerso che la media dei valori delle VAS, sia a riposo che durante l’attività sportiva, diminuisce con lo svolgimento delle sedute; grazie all’analisi di associazione statistica possiamo affermare che il caso è una spiegazione poco probabile dell’associazione osservata (p-value < 0.005). Il trattamento è risultato Eccellente nel 44% dei casi (67% nel caso di Holmich) e scarso nel 9% (18% per Holmich).

Discussione

Nonostante le percentuali della valutazione soggettiva siano simili in entrambi gli studi (molto meglio nel 75% circa dei casi), il 44% degli atleti trattati osteopaticamente è tornato allo svolgimento dell’attività sportiva allo stesso livello precedente senza dolore contro il 79% dei pazienti dello studio di Holmich.

Conclusioni

Il trattamento osteopatico è una valida alternativa per il trattamento della pubalgia cronica in quanto permette di ottenere buoni risultati trattando gli atleti per un periodo limitato (6 sedute in 2 mesi), senza sospenderli dall’attività sportiva.

di Nolli Laura FT DO, Bergna Andrea FT DO, Baraggiolo Silvia FT DO, Origo Daniele FT DO, Pagani Marco FT DO, Rabaiotti Giovanni FT DO